Chi non ha già sentito parlare di “transizione energetica”, cioè del passaggio imminente dall’utilizzo di un mix di fonti energetiche centrate sui combustibili fossili, caratterizzate da forti emissioni di gas a effetto serra, a un mix di fonti energetiche dette di sostituzione, senza emissioni di gas a effetto serra, come la CO2? D’altra parte, storicamente, nessuna sostituzione energetica è mai realmente avvenuta. Se questo è vero, come è vero, quello che stiamo cercando di fare è qualcosa di totalmente nuovo e si pone allora una domanda: “È davvero possibile farlo? È tecnicamente possibile, per le nostre società termo-industriali, una transizione che veda l’abbandono delle fonti energetiche centrate sui combustibili fossili, in tempi sufficientemente brevi, senza gravare ulteriormente sul bilancio planetario di gas a effetto serra?”. Scopo di questo breve scritto è rispondere a questa domanda, esponendo il punto di vista critico portato avanti recentemente da Vincent Mignerot, nel suo libro L’énergie du déni (l’energia del diniego).